a cura di Fabio
«Every time we get close to something real, it just slips through my fingers.»
Buongiorno Books Buddies, oggi vi parlo di una serie che ci è conclusa da poco e che ci ha accompagnato negli ultimi cinque anni: Blindspot. La serie è prodotta da NBC per un totale di cento episodi in cinque stagioni.
La serie ha inizio con il bizzarro rinvenimento di un borsone indirizzato all’FBI a Times Square a New York. Inaspettatamente, nascosta al suo interno c’è una donna, coperta dalla testa ai piedi di tatuaggi e con la memoria cancellata. La sconosciuta viene chiamata Jane Doe e portata alla sede FBI di New York, dove lavora l’agente speciale Kurt Weller, il cui nome è tatuato sulla schiena della donna.
Chi è questa donna misteriosa? Chi le ha cancellato la memoria? Da chi è stata mandata? Queste e molte altre domande fanno da sfondo alle prime due stagioni della serie, dove mano a mano viene svelata la verità nascosta negli enigmi dei tatuaggi di Jane, veri e propri brillanti rompicapo.
Fin dai primi episodi facciamo la conoscenza con il team, la squadra FBI che sarà la protagonista delle cinque stagioni. Jane, la donna misteriosa. Kurt Weller, agente speciale dal passato travagliato. Tasha Zapata, ex poliziotta NYPD determinata e coraggiosa. Edgar Reade, agente scaltro e ligio al dovere. Patterson, cervellona, nerd e vera mente del gruppo. Rich Dotcom, personaggio ricorrente e poi fisso dalla terza stagione, ricercato hacker del dark web in cerca di redenzione.
Le prime due stagioni procedono in maniera lineare, in un crescendo di ansia e curiosità fino a svelare la trama che si nasconde dietro alla misteriosa Jane Doe e al complotto ordito dall'organizzazione segreta Sandstorm. La terza stagione riprende dopo circa due anni dagli eventi delle prime stagioni, con nuovi tatuaggi che si intrecciano e sovrappongono agli originali, nuove missioni e un nuovo mistero da sventare. La quarta stagione ci mostra un lato diverso di Jane, costretta a combattere con il suo passato. Infine, la quinta stagione cambia registro, trasformandosi in una vera e propria caccia all'uomo.
Il ritmo adrenalinico e concitato delle prime stagioni va lentamente scemando in quelle successive, perdendo spesso di credibilità e curiosità. Il vero punto forte della serie sono i protagonisti, forti e ben caratterizzati, in particolare il duo Patterson - Rich che negli anni diventa sempre più forte e regala attimi di spensieratezza e pause ironiche che salvano la narrazione, spesso debole e a tratti trash - seppur in maniera divertente.
Per molti versi la serie potrebbe definirsi una classica americanata, dove un gruppo di agenti coraggiosi si ritrova spesso a salvare il mondo a fine giornata. Tipico di Blindspot è il metodo “disattiva la bomba un secondo prima che esploda”, che rimane un tratto distintivo fino alla fine della storia. Ciononostante, la storia è bella, gli enigmi interessanti e ben costruiti. In generale non ci si annoia mai.
Il finale della serie è particolare, un po’ frettoloso. Come in un cerchio, gli eventi si concludono dove sono cominciati, ma la scena finale lascia aperte due possibilità diverse, opposte in una precisa volontà di far decidere allo spettatore quale sia il modo migliore per concludere la storia. Non so se questa scelta sia azzeccata, ma sicuramente accontenta un po’ tutti. Nonostante le incertezze delle ultime stagioni e il finale non proprio perfetto, sicuramente consiglio la serie a tutti quelli che amano i thriller, soprattutto perché non potranno non amarne i personaggi.
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