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RECENSIONE BRAVE NEW WORLD

a cura di Fabio

«Everyone belongs to everyone else.»

Buongiorno a tutti Books, oggi vi parlo di una recentissima serie TV che ho da poco concluso di vedere. La serie è stata trasmessa su Peacock, servizio di streaming di NBC Universal ed è tratta dall'omonimo capolavoro di Aldous Huxley “Brave New World”.


La storia ha luogo in un futuro lontano e distopico a New London. Il Nuovo Mondo è basato su una società il cui motto è "Comunità, Identità, Stabilità". La produzione in serie viene applicata anche alla riproduzione umana, resa completamente extrauterina. Gli embrioni umani vengono prodotti e fatti sviluppare in apposite fabbriche secondo quote prestabilite e pianificate dai governatori mondiali e non esistono più vincoli familiari di alcun tipo, tutti appartengono all'organismo sociale. Gli esseri umani in questa società sono divisi in caste, create tramite un ritardo controllato dello sviluppo degli embrioni ottenuto tramite privazione dell'ossigeno, in modo da influenzarne il futuro sviluppo fisico e intellettivo. Gli alfa rivestono ruoli di direzione e comando, i beta incarichi amministrativi e di piacere nei confronti degli alfa, i gamma e delta ruoli secondari e di servizio e infine gli epsilon che sono la vera forza lavoro della società.


La grande differenza tra il libro è la serie tv è sicuramente la sostituzione del “Dio Ford” con l’intelligenza artificiale nominata Indra, che ha creato New London e ora ne controlla e gestisce l’organismo sociale, anche attraverso gli impianti ottici indossati da ogni abitante. Grazie a questo sistema, al condizionamento psicofisico che ha sostituito la normale educazione e il SOMA, una droga che permette di sopprimere le emozioni, tutti gli abitanti di New London vivono costantemente connessi. Privacy e individualismo sono considerati illegali e perseguiti come negativi per il benessere della società.


Fuori da New London esiste però ancora una comunità che vive secondo le nostre tradizioni, i cosiddetti “selvaggi”. L’intera comunità è stata trasformata dagli abitanti di New London in un enorme parco tema, chiamato “Terre selvagge”, dove gli abitanti della città possono recarsi per vedere per ragioni di studio sociale e di turismo, per osservare le usanze “barbare” di un tempo, quando i sentimenti e gli istinti non erano repressi dalle droghe e dai condizionamenti sociali.


Sarà proprio qui che Bernard Marx (Harry Lloyd), Alfa plus, e Lenina Crowne (Jessica Brown Findlay), Beta Plus, vivranno un’esperienza scioccante che li porterà a riconsiderare la dottrina di New London. Al loro ritorno dalle Terre selvagge porteranno con sé anche John (Alden Ehrenreich), un selvaggio. L’inserimento di John nella rigida e apparentemente perfetta società di New London porterà a degli squilibri interessanti e sviluppi inaspettati.


Per quanto la vicenda non ricalchi fedelmente il grande romanzo di Huxley, la storia rimane piacevole e affascinante. Gli effetti speciali sono di qualità, così come l’ambientazione futuristica perfettamente rappresentata. Ammetto di aver apprezzato il tocco di modernità, che ha attualizzato la vicenda del romanzo, pur mantendone inalterati i temi di riflessione principale.


Consiglio la visione a tutti gli appassionati del genere fantascientifico e distopico, nonché la lettura del romanzo che è una pietra miliare del genere.



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