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  • Books Buddies

RECENSIONE THE 100

a cura di Silvia e Fabio

«May we meet again.»

Benvenuti a bordo dell’Arca Books Buddies! Dopo sette anni siamo giunti al finale della serie tv “The 100”. Come potevamo non recensirla? The 100 è una serie distopico-fantascientifica, prodotta dalla CW e ispirata agli omonimi romanzi di Kass Morgan.


97 anni dopo che un’apocalisse nucleare ha distrutto la Terra, quello che resta del genere umano vive sull’Arca, una stazione spaziale orbitante intorno alla Terra, nata dalla fusione di diversi moduli internazionali. L’Arca, però ha i giorni contati e una spedizione di giovani ragazzi, accusati di vari crimini a bordo della stazione, viene inviata sulla Terra per verificare che sia di nuovo abitabile. La loro missione è trovare Mount Weather, un rifugio degli ex Stati Uniti per fondare un accampamento e ricontattare l’Arca.


Questi ragazzi sono I “Cento” e la storia ruota attorno alle loro avventure. Quelli che incontriamo per tutte le stagioni sono: Clarke Griffin (Eliza Taylor), la mente del gruppo, Bellamy Blake (Bob Morley), il cuore e l’istinto del gruppo, John Murphy (Richard Harmon), quello con l’istinto di sopravvivenza più alto, Raven (Lindsey Morgan), il geniale meccanico e fisico della spedizione, Indra (Adina Porter), guerriera terrestre del clan trikru, coraggiosa e determinata.


“We’re back, bitches!”


Con questa iconica battuta di Octavia Blake (Marie Avgeropoulos), i cento ragazzi iniziano a colonizzare la Terra, che si dimostra ben presto piena di sorprese. In ogni stagione scopriamo un nuovo clan o gruppo di sopravvissuti che popolano la Terra. Alla faccia dell’apocalisse atomica!


Le stagioni e le storie che si generarono sono tante e sarebbe impossibile parlare di tutte. Vogliamo, però, darvi la nostra opinione generale sulla serie. Le prime cinque stagioni costituiscono un primo blocco, mentre le ultime due il secondo. Due vicende per certi versi distinte, ma indissolubilmente legate per altri. Fra alti e bassi, la serie ci accompagna con piacere e adrenalina per tutto il tempo, fino a un finale che ci ha lasciati perplessi. L’ultima stagione è quella più controversa, infatti partita alla grande, con colpi di scena e trovate interessanti sembra condensare insieme tante idee (forse troppe), che poi non portano a una vera conclusione. Il destino riservato ad alcuni personaggi ci ha un po’ deluso. Come spesso accade, la stagione conclusiva non riesce a soddisfare appieno le aspettative che si generano.


“First we survive, then we get our humanity back.”


Con i libri non ha praticamente niente a cui spartire, se non i nomi di alcuni personaggi e i luoghi. Forse è anche meglio così, poiché la serie riesce a introdurre quell’azione e quella tensione che ai libri manca completamente. La prima stagione è ancora vittima della trama young adult dei romanzi e risulta quasi un teen drama con ambientazione fantascientifica. La seconda stagione, però, cambia decisamente registro e assume spessore, trasformandosi in una lotta alla sopravvivenza, che ci dimostra la forza e allo stesso tempo la fragilità degli esseri umani. Sono proprio i rapporti umani, le scelte e i sacrifici che si compiono per sopravvivere il tema cardine attorno a cui si articolano le vicende di The 100.


Nonostante alcuni evidenti difetti, come il budget spesso basso, le sottotrame discutibili e alcune scelte di sceneggiatura, la serie tv rimane una delle nostre preferite. Sarà per la forza e la crescita dei suoi personaggi e i luoghi in cui ci fa immergere, ma non possiamo che consigliarne assolutamente la visione.


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