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Books Buddies

RECENSIONE THE HANDMAID'S TALE

a cura di Fabio

«I pray for our children to do better than we did.»




Buongiorno Books Buddies, dopo un po' di tempo torniamo a parlare di the handmaid's tale con la recensione della quinta stagione, che si è conclusa da poco.


🚨 AVVISO SPOILER 🚨


June è libera, in Canada e finalmente si è liberata anche di Fred, ucciso brutalmente insieme alle altre ex ancelle nel finale della scorsa stagione.


Una stagione incentrata su June e Serena, eterne nemiche che oltre a fronteggiarsi dovranno imparare ad essere alleate. Per i fan della serie, tante sono le soddisfazioni. Tanti cerchi che si chiudono. Tanti richiami alla prima stagione.


Gilead sta cambiando o così pare. June deve affrontare il suo passato e la sua rabbia. Serena deve fare i conti con lo stesso sistema che ha contribuito a creare.

Oltre alla brutale realtà di Gilead vediamo anche la crudeltà dell'essere umano, delle masse. Per quanto alcuni comportamenti dei Canadesi li abbia trovati assurdi, non posso che ammettere che contribuiscano al realismo della storia.


Per chi si aspettava una rivolta, rimarrete delusi, ma la serie rimane come sempre di altissimo livello sia visivo sia recitativo.


Menzione d'onore come sempre ad Elisabeth Moss ( qui anche regista di alcuni episodi) e Yvonne Strahovsky. Entrambe straordinarie nel loro ruoli.


La storia si avvicina ormai agli sgoccioli e tutto è pronto per la fine che arriverà con la sesta stagione. Per chi ha letto i Testamenti concorderà che tutto è pronto per quello che arriverà.

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