a cura di Fabio
«Non devo aver paura. La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta alla distruzione totale. Affronterò la mia paura. Farò che scivoli sopra di me, che passi attraverso me. E quando sarà passata, il mio occhio interiore scruterà il suo sentiero. Ma dov’è andata la paura non ci sarà nulla. Io soltanto ci sarò. Io, e nient’altro.»
Ciao Books Buddies, eccovi ritrovati per una nuovissima recensione di un grande classico oggi. Un capostipite del genere a dirla tutta. Sto parlando di Dune di Frank Herbert.
Sarò sincero con voi, ho scoperto da poco questa famosissima saga. Sono rimasto ipnotizzato dal trailer del film di Denis Villeneuve (che purtroppo è stato rimandato al 2021) e ho deciso di recuperare la lettura!
Dune vede principalmente lo scontro fra due Grandi Famiglia, quella degli Atreides e quella degli Harkonnen. Il Duca Leto Atreides, padre del protagonista della storia, Paul, viene obbligato dall’Imperatore a trasferirsi con la sua famiglia e i suoi soldati su un nuovo pianeta. la corte del Duca è quindi costretta ad abbandonare i mari azzurri e le verdi foreste di Caladan alla volta del desertico Arrakis. Il pianeta delle dune nasconde, però, una grande ricchezza: il melange, la spezia che vale più dell’ora in questa nuova epoca spaziale. Arrakis è un ambiente completamente inospitale, dove vivono anche i famigerati vermi delle sabbie e l’acqua scarseggia. Ma è anche una vera e propria trappola mortale per la famiglia Atreides, poiché, il Barone Harkonnen ha preparato un piano per sterminare la famiglia rivale e riprendersi il controllo sul pianeta.
Paul non è solo il figlio del Duca, ma è anche un veggente, un messia. Addestrato da sua madre Jessica alla filosofia Bene Gesserit e dal mentat Thufir Hawat, Paul riesce a prevedere tutte le possibili vie del futuro e il suo destino è più grande di quando possa immaginare.
Ammetto che all’inizio ho faticato ad entrare nella realtà di Dune. Il libro è del 1965 e sotto certi aspetti questi anni si sentono. Lo stile è complicato, a tratti quasi filosofico, i dialoghi profondi e a volte macchinosi, soprattutto nella prima parte. Quando la storia comincia ad entrare nel vivo le pagine scorrono più veloci, ma la lunghezza del romanzo si fa sentire comunque.
I personaggi sono tanti e molto complessi, con nomi e titoli difficili da ricordare, soprattutto all’inizio. In questo ricorda in qualche modo Game of Thrones. Sono tanti i libri e i franchise che si sono ispirati a Dune, infatti, da Star Wars a Nevernight, per citarne alcuni. Una nota negativa sui personaggi è forse la mancanza di una personalità ben precisa. Tutti sono spesso freddi e molto distaccati, per cui è difficile empatizzare con loro. Una cosa è sicura, però, in Dune i personaggi parlano tanto, davvero tanto.
I luoghi sono affascinanti e descritti alla perfezione. Di Arrakis emerge il lato oscuro, ma anche la sua bellezza. Il popolo dei Fremen che abita nel deserto profondo è forse la cosa più interessante che ho trovato, con il suo rapporto quasi sacrale con l’acqua. La loro cultura è complessa e fa riflettere su quanto sia importante l’acqua che abbiamo a disposizione, forse troppo spesso ce ne dimentichiamo.
Lascio a voi decidere se intraprendere questa lettura o no. Non è sicuramente un romanzo semplice, dalla trama adrenalica, ma fa riflettere ed è un caposaldo del genere fantascientifico. Lo consiglio a chi ama questo filone narrativo se non l’ha ancora letto. Io, nel frattempo, aspetto con ansia il film di Denis Villeneuve e non vedo l’ora di poterlo recensire per voi!
Link per l'acquisto: https://amzn.to/3lH92ji
Comments