a cura di Fabio
«Gli errori non sono qualcosa di cui vergognarsi. Gli errori ci insegnano cosa funziona e cosa no. [...] Non siamo errori ambulanti, siamo esseri umani.»
Buongiorno Books Buddies, oggi voglio parlarvi della mia ultima lettura: la duologia distopica composta da Flawed - gli imperfetti e Flawed - il momento della scelta, in originale Flawed e Perfect, scritta da Cecelia Ahern, già autrice di romance come P.s I love you e Scrivimi ancora..
I due libri raccontano la storia della sedicenne Celestine North. In un futuro non molto lontano dal nostro, Celestine vive in una società all'apparenza perfetta, dove tutti rispettano le regole e il codice morale imposto dalla Gilda, un tribunale guidato da tre giudici che combatte una guerra contro l'immoralità. Coloro che vengono condannati dalla Gilda vengono definiti Fallati e costretti a vivere ai margini della società con severe restrizioni, pur non essendo considerati veri e propri criminali. Ogni Fallato riceve anche uno o più marchi sul corpo come segno degli errori commessi e a cui non può più rimediare. Celestine è felicemente fidanzata con Art, il figlio del giudice capo della Gilda, sua madre è una modella di successo, suo padre un attivo giornalista. In famiglia lei è stata sempre considerata un modello da seguire, sia dagli estranei sia da sua sorella maggiore Juniper e dal fratellino Ewan. Almeno fino al momento in cui una scelta cambierà per sempre la sua vita. Celestine viene, infatti, accusata di aver prestato aiuto a un Fallato e condannata a sua volta.
Da non amante della narrativa romantica, ho approcciato la lettura con un po’ di cautela. La parte romantica è molto presente, forse troppo a mio gusto, ma man mano che la lettura procede diventa chiaro l’intento dell’autrice. All'inizio Celestine vede tutto attraverso le lenti distorte della società in cui vive, tutto le appare perfetto, anche il suo rapporto sentimentale, così anche il lettore ha la stessa sensazione. A poco a poco, però, il racconto evolve insieme alla protagonista e anche le relazioni si fanno più complesse.
La storia non brilla certo per l’azione, soprattutto se paragonata con altri pezzi grossi dello stesso genere, ma per certi versi questo è anche il suo punto di forza. Il ritmo più lento e la vicenda a tratti politica fa emergere la vera anima dei due romanzi: la forza degli ideali e la bellezza delle imperfezioni umane. In una società in cui i difetti sono condannabili non c’è arma più forte dei sentimenti.
La caratterizzazione dei personaggi risulta a volte un po’ piatta, soprattutto quella di alcune figure secondarie, che spesso diventano quasi delle macchiette un po’ stereotipate. Succede, ad esempio, con il segnalatore assegnato a Celestine, Mary May, la cui backstory non è sufficiente a giustificare il suo comportamento spietato e inumano. La stessa protagonista non brilla certo per iniziativa e ingegno. Seppur descritta più volte dall'autrice come intelligente e scaltra, spesso viene salvata da altri personaggi dalle situazioni in cui lei stessa si va a cacciare. Nel secondo libro assistiamo a una leggera crescita nella sua personalità. Concedo all'autrice di avermi sorpreso con un piccolo colpo di scena finale, che ci fa capire che forse Celestine non è così ingenua come appare in molte occasioni.
Che dirvi di più, se amate la distopia e non vi dispiace un tocco di romanticismo adolescenziale, questa duologia fa al caso vostro. Una serie senza troppe pretese con un bel messaggio e ottime potenzialità, che forse potevano essere sfruttate meglio.
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