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Books Buddies

RECENSIONE HUNGER GAMES BALLATA DELL'USIGNOLO E DEL SERPENTE

a cura di Fabio

«E se anche i più innocenti tra noi diventano assassini negli Hunger Games, cosa significa? Che la nostra natura è fondamentalmente violenta.»

Ciao Books Buddies, che i decimi Hunger Games abbiano inizio!

Un appena diciottenne Coriolanus Snow è pronto a fare da mentore per uno dei tributi della nuove edizione del talent show di Capitol City. Lucy Gray, una stravagante e colorata ragazza del Distretto 12 è il suo tributo. Contro ogni aspettativa iniziale, la delusione di Coriolanus, che si vede assegnato il distretto peggiore, si trasforma in un sentimento diverso, dalla speranza di vincere i Giochi e assicurarsi il Premio all’amore verso questa bizzarra giovane, che ha sconvolto la sua vita.


Con questo romanzo, prequel della trilogia originale degli Hunger Games, facciamo ritorno a Panem, la nazione sorta dalle ceneri del Nord America come lo conosciamo oggi, con il potere accentrato a Capitol City e le risorse prodotte in 12 distretti. Non è la stessa Panem che conosciamo bene, però. I Giorni Bui, la prima rivolta dei distretti che ha portato alla distruzione del 13, si sono conclusi da poco e la guerra è ancora vivida nella memoria di tutti. Quella descritta dalla Collins in questo libro è una società in ricostruzione, uno stadio primordiale di quello che diventerà negli anni a venire.


Così come Capitol City, anche gli Hunger Games sono in una fase iniziale, acerba e molto più cruda. Del reality show amato e seguito da migliaia di persone non c’è quasi traccia, ma proprio in questo romanzo seguiamo gli sviluppi e gli eventi che porteranno a trasformarli da una semplice punizione per i distretti a uno spettacolo televisivo annuale.


Non è solo l’atmosfera ad essere diversa nel romanzo, anche i personaggi lo sono. Tutto è visto attraverso gli occhi di Coriolanus, tutto è permeato da un velo di ambiguità, tutto è grigio come il secondo nome della protagonista femminile Lucy Gray. Il personaggio stesso di Coriolanus Snow è costruito abilmente da Suzanne Collins, che non cerca di ingannarci, rifilandoci un ragazzo buono trasformato inevitabilmente dagli eventi nel malvagio presidente di Panem, che tutti abbiamo odiato nei libri originali. Fin da giovane Snow è un perfetto cittadino di Capitol, cortese, educato, ma falso e arrivista fino al midollo, pronto a sacrificare ogni cosa sulla via del successo. Lucy Gray, d’altra parte, è un personaggio strano, quasi avulso dal contesto in cui si trova, tanto che in certi momenti ci si ritrova a pensare a come possa essere capitata in quel mondo crudele e spietato. Non possiede la forza indomita di Katniss, ma è altrettanto in grado di far affezionare il lettore alla sua storia.


Per chi ha amato la trilogia originale, consiglio assolutamente di leggere questo prequel. Seppur con un ritmo più lento, a tratti quasi poetico e teatrale, questo nuovo romanzo, oltre ad ampliare il mondo di Panem, va a completare quello che già conosciamo, chiudendo un cerchio, proprio come nella spilla della ghiandaia imitatrice di katniss.


E ricordate sempre, gli Snow si posano in cima.


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