a cura di Silvia
Voto: 4.5
Buongiorno Books Buddies, oggi voglio parlarvi del primo volume della famosissima saga The Witcher di Andrzej Sapkowski, “Il Guardiano degli Innocenti”.
Personalmente mi sono approcciata a questa storia grazie all’uscita dell’omonima serie tv lo scorso anno, targata Netflix. La storia mi aveva colpito e grazie alla GDL a cui sto partecipando ho deciso di buttarmi sul primo libro.
Il Guardiano degli Innocenti è la prima raccolta di racconti che porta il lettore a conoscere lo Strigo Geralt di Rivia.
Geralt è un mutante addestrato sin da bambino ad uccidere mostri su commissione, viene definito Strigo. La sua vita è caratterizzata dal continuo spostarsi di villaggio in villaggio per uccidere mostri. In ogni racconto lo Strigo si trova ad affrontare situazioni spesso spiacevoli. Questa struttura narrativa può sembrare molto strana per un primo volume di una saga, ma al contrario il lettore si trova immerso in storie che seppur apparentemente slegate tra loro, si rivelano accomunate da qualche elemento. Infatti Geralt è in continuo movimento perché è alla ricerca di qualcosa di molto più profondo che può riempire un suo vuoto interiore.
Con questi racconti impariamo a conoscere personaggi come: la vecchia e saggia Nenneke, il cantastorie Ranuncolo e la maga Yennefer. In questo romanzo vengono solamente introdotti ma questi diventeranno sicuramente fondamentali all’interno della storia.
Anche se, di primo acchito, può sembrare che il romanzo sia strutturato per raccontare le vicende di Geralt, quest’ultimo non sempre è il vero protagonista perché spesso gli eventi succedono senza che lui possa fare nulla. L’intento dell’autore non è stato quello di rendere lo Strigo l’eroe del romanzo. Infatti sembra che lui viva costantemente in una zona grigia, diviso tra l’impegno di seguire le regole fissate per gli strighi e un codice di comportamento tutto suo che gli permette di valutare in modo diverso alcune situazioni.
Nel romanzo sono presenti diversi riferimenti alla magia, infatti Geralt, in quanto Strigo, possiede alcune abilità, mentre Yennefer è una maga di grande talento. Qui però niente viene da nulla e nessuno è così fortunato da ottenere qualcosa senza nessuno sforzo. Quindi la magia assume un significato molto più oscuro, come una questione di sacrificio e rinunce.
Una cosa che mi è veramente piaciuta di questo romanzo è la stata la scelta dei racconti, da amante dei classici Disney e delle fiabe, durante la lettura ho trovato elementi che richiamavano alla memoria alcune delle fiabe più famose. Infatti troviamo chiari riferimenti a Biancaneve, La Bella e la Bestia e ad Aladdin ma tutte vengono narrate in una chiave diversa da quella a cui siamo abituati con un stile dark.
Consiglio assolutamente la lettura di questo romanzo grazie allo stile dell’autore, semplice e mai prolisso, ma soprattutto grazie alla storia veramente particolare.
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