a cura di Silvia e Fabio
«Sono stanco di veder morire persone innocenti [...] Sono stanco di essere complice di tanta sofferenza.»
Buongiorno Books Buddies oggi torniamo con una nuova recensione e vogliamo parlarvi del secondo volume della serie "The Daevabad Trilogy" di S. A. Chakraborty, Il Regno di Rame.
La vita di Nahri è cambiata completamente, fuggita dalla sua casa al Cairo, si è ritrovata nell’abbagliante corte reale di Daevabad. Anche se accetta il suo ruolo ereditario, sa di essere intrappolata in una gabbia dorata, controllata da un sovrano che governa dal trono che una volta apparteneva alla famiglia di Nahri. Nel frattempo Ali è stato esiliato per aver osato sfidare suo padre. Trovato dagli assassini, è costretto a fare affidamento sui poteri che gli hanno donato i marid. Intanto nel desolato Nord, si sta sviluppando una minaccia invisibile, una forza capace di portare una tempesta di fuoco alle porte della città.
Prima precisazione si tratterà di una recensione senza spoiler, quindi tranquilli potete andare avanti con la lettura.
Iniziamo con le note dolenti, questo romanzo supera le 600 pagine e possiamo dire che l’80% della storia è una continua preparazione a quello che succederà alla fine. Una lunghissima descrizione di luoghi e situazioni che rendono la narrazione molto lenta.
L’aspetto che ci piace di questa serie è il mondo creato dall'autrice, Daevabad è una città complessa, in cui vivono tribù diverse e con una storia millenaria. Tutto questo traspare molto bene all’interno della narrazione e possiamo definire la città come la vera protagonista della storia.
Ritroviamo anche i personaggi che avevamo amato nel primo libro: Nahri sempre più consapevole del suo retaggio e di quale sia il suo vero ruolo all’interno della società. Ali, esiliato lo ritroviamo lontano dalla sua amata città natale, è cresciuto ha affrontato diverse difficoltà ed è riuscito a ricostruirsi una vita. Grazie ai suoi studi riesce a rendersi utile. Sente comunque la mancanza di Daevabad e forse anche di qualcuno che ci vive…
Muthandir, il fratello di Ali, è molto più consapevole del suo ruolo e cerca di fare del suo meglio in quanto erede al trono anche se non sempre i suoi sforzi vengono compresi.
Doveroso dire che comunque non mancano i colpi di scena (anche se concentrati nelle ultime cento pagine) che in alcune situazioni di stallo riescono a risollevare l’attenzione del lettore.
A breve andremo avanti e concluderemo la serie con l’ultimo libro, se state cercando una storia con ambientazioni orientali, magia e intrighi di corte questa serie fa al caso vostro!!!
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