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Books Buddies

RECENSIONE LA CITTA' DI OTTONE

a cura di Silvia e Fabio

«“Sei una specie di ladro, allora?” “Questo è un modo molto ristretto di vederla. Preferisco pensare a me stesso come a un mercante di compiti delicati”.»

Ciaoo Books Buddies, eccoci tornati con una nuova recensione. Oggi vogliamo parlarvi del primo romanzo della The Daevabad Trilogy, “La città di Ottone” di S.A. Chakraborty, edito da @OscarVault.


Egitto, XVIII secolo, Nahri non ha mai creduto nella magia, anche se millanta di avere la capacità di leggere il destino e sostiene di essere un’abile curatrice. In realtà è solamente una piccola truffatrice che utilizza trucchetti per spillare i soldi ai nobili Ottomani, un modo come un altro per sopravvivere. Quando la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn, la ragazza si troverà a rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo assieme a Dara, i due dovranno affrontare il deserto e diversi pericoli verso Daevabad, la Città di Ottone. Nahri non lo sa ancora ma il suo destino è legato in modo indissolubile a quello di Daevabad, una città con mura intrise di magia, in cui il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro a quelle mura vecchi risentimenti ribollono e attendono di poter emergere. L’arrivo di Nahri rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.


Avevamo sentito parlare molto di questa saga e con la recente uscita del terzo ed ultimo volume abbiamo deciso di cominciare la lettura.


Uno dei punti forti della storia è sicuramente il world-building, l’ambientazione orientale ci è piaciuta molto e rende la storia particolare e unica.


I personaggi sono un altro punto forte della storia: Nahri è una ragazza forte che cerca di sopravvivere in una città che non accetta che le donne vivano senza un uomo al proprio fianco. Dara, il jinn che arriva da un passato lontano, che all’inizio non sembra apprezzare Nahri. Con il tempo il loro rapporto crescerà ed entrambi si renderanno conto che il loro legame è indissolubile.


Forse l’unica cosa che destabilizza durante la lettura è l’introduzione di diverse tribù di jiin, forse troppi e con nomi troppo complessi. Difficile avere un quadro chiaro della situazione, soprattutto all'inizio.


Lo stile dell’autrice nel complesso è abbastanza coinvolgente, riesce a far sì che il lettore si senta parte integrante della storia, nonostante alterni alti e bassi.


Se state cercando una storia dalle vibes orientali, con una protagonista forte e un world building molto particolare, questa è la storia che fa per voi.

E voi conoscete questa trilogia? fateci sapere se l’avete letta qui sotto nei commenti.


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