a cura di Fabio
«Perché ormai sei abbastanza sicura che non sia umano. Non che questo ti disturbi, ufficialmente parlando, non sei umana neanche tu.»
Buongiorno Books Buddies, ossido di terra! Oggi recensiamo il primo capitolo di una saga di cui abbiamo sentito parlare a lungo: “La Quinta Stagione” di N. K. Jemisin.
Si tratta di un libro complesso, non ve lo nego. Fino a metà della lettura era molto scettico, non riuscivo a capire la connessione fra i personaggi e le tre storie che si intrecciano durante la lettura, ma dopo il 60% tutto è stato chiaro ed è diventata una corsa per arrivare al finale.
Damaya, Syenite ed Essun vivono nell’Immoto, l’enorme continente che ha preso il posto della realtà che conosciamo tutti. Qui i disastri naturali, soprattutto legati ai movimenti della crosta terrestre sono all’ordine del giorno e mettono a serio pericolo la vita delle Com, le città disseminate sul territorio dell'Impero di Sanze. A proteggere il mondo ci sono gli Orogeni, coloro che sono in grado di sensire i movimenti della terra e controllarli. Potenti, temuti e disprezzati, gli orogeni, volgarmente chiamati Rogga, vengono duramente addestrati nel Fulcro, per imparare a dominare i propri istinti e indirizzare il proprio potere per fare del bene. Nel solco del grande inverno di G.R.Martin, le Quinte Stagioni si susseguono ciclicamente portando distruzione e generando nuove comunità. Le popolazioni dell’Immoto seguono la litodottrina, le sacre scritture che preparano all’apocalisse , e vivono in attesa della questa quinta stagione da sempre, con mura per difendersi, l'intero tessuto sociale evidenza l'utilità e la sacrificabilità di ogni elemento della città o della comunità.
Tre le protagoniste e tre le storie, dunque. Damaya, una giovane orogena che viene presa in custodia dal suo custode, scaffa, Syenite una quattro anelli che lavora per il Fulcro, costretta a riprodursi con un altro della sua specie per poter avanzare di carriera e Essun, una madre che nella primissima pagina del testo ci viene detto avere appena perso il figlio piccolo, ucciso di botte.
La peculiarità del romanzo, oltre all’ambientazione e all’intreccio delle storie è anche lo stile di scrittura. Se due storie sono narrate in terza persona, quella di Essun è scritta in seconda persona singolare, una scelta alquanto inusuale, ma che convince.
Il worldbuilding è interessante, anche se non approfondito come avrei voluto. L’ambientazione sembra essere a volte post apocalittica/distopica, a volte fantasy, senza una vera e propria definizione. Le descrizioni dei luoghi sono spesso poco dettagliate e lasciano molto spazio all’immaginazione del lettore (forse troppo in un romanzo così complesso e particolare?).
Quello che non mi ha convinto a pieno, oltre alle lentezza iniziale della trama sono i personaggi. Difficile entrare in sintonia con queste tre donne, che anche se in modo diverso, subiscono destini simili e sono costrette a sopravvivere in una realtà ostile e piena di pregiudizi per la loro specie.
Il libro si chiude con un colpo di scena inaspettato che fa ben sperare per i libri successivi della trilogia.
Se vi piacciono i generi distopico e fantasy date un’occasione a questa storia perchè ne vale la pena. Non fatevi scoraggiare dall’inizio, ma proseguite nella lettura e non resterete delusi. Se avete letto questa storia, fateci sapere che cosa ne pensate nei commenti!
Link per l'acquisto: https://amzn.to/3fV0KET
Comments