a cura di Fabio
«Purtroppo, però, nella vita dei burattini c'è sempre un "ma" che rovina tutto. Non fingerò dicendo che capisco il tuo lato umano. Sembra volubile. La lealtà verso gli altri porta solo... struggimento.»
Buongiorno Books Buddies, oggi una recensione che mi sta molto a cuore. Parliamo di "Nella vita dei burattini" di T.J. Klune, edito da OscarVault e Mondadori.
Dopo il terzo romanzo di cui mi innamoro posso dire che Klune è entrato di diritto nella mia lista di autori preferiti. Ebbene sì, anche questa volta il romanzo è un confetto, una coccola e rispetto agli altri due vi strapperà anche tante risate.
Immersa nella foresta c'è una casa sull'albero, dove vivono un ragazzo (Victor), suo padre robot (Giovanni "gio"), un aspirapolvere con l'ansia perenne (Rambo) e un'infermiera robot sociopatica (Ratched). Da una pila di rottami un giorno victor trova un androide diverso dal solito, molto simile a un umano, e decide di ripararlo. Al gruppo si unisce così Hap, humanus arrabbiatus pupazzoides. Ma l'arrivo di un'enorme astronave a forma di pescecane mette tutto a rischio, sconvolgendo ciò in cui victor credeva.
Nato come retelling di Pinocchio, con tracce di Frankestein qua e là, questo romanzo è l'ennesima conferma della bravura di Klune. Una storia ricca, originale e piacevole.
Il punto forte neanche a dirlo sono i personaggi. Credo che nessun libro sia stato in grado di farmi ridere così tanto.
Preparatevi anche voi a fare la conoscenza del tenere e pasticcione rambo e della fantastica e spassosa infermiera Ratched. Ma non saranno solo le risate ad arrivare, qualche lacrimuccia è sempre d'obbligo.
Non spaventatevi dall'idea del retelling (anche io non li amo in genere) perché di Pinocchio rimangono più che altro nomi e concetti. Il gatto e la volpe che diventano il simbolo dell'autorità politica, la fata turchina un robot ribelle, il pescecane una nave volante.
Lasciatevi rapire dalla bellezza di questo libro e fateci sapere che cosa ne pensate.
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